Lo sapevi che…
Un mistero che attende di essere svelato: segui gli indizi e risolvi gli enigmi tra le antiche mura del borgo di Marano.
Hortus Conclusus
È il tipico giardino medievale, nato nei monasteri, dove veniva utilizzato per la coltivazione di piante alimentari e medicinali. Chiuso da quattro alte mura, sempre più spesso con una fontana al centro (simbolo di Cristo e fonte della vita), divenne rapidamente simbolo del paradiso perduto. In seguito una notevole influenza è stata esercitata dagli arabi che, oltre alla loro cultura, esportavano nuove varietà di cedri, aranci e limoni e le raffinate tecniche di irrigazione. Il loro gusto nel piantumare e crescere ulivi, melograni, mandorli, albicocchi, peri, e numerose varietà di agrumi si diffonde in tutto il bacino del Mediterraneo tanto che in dialetto siciliano i frutteti vengono ancora chiamati “giardini”, proprio per il loro aspetto ridente.
Nel tardo medioevo, all’interno degli orti cominciano a comparire i primi segni del mutamento di sensibilità nella società del tempo, dei quali abbiamo testimonianza dai codici miniati: dame e cavalieri fanno la comparsa in questi primi giardini e godono dell’amor cortese.
Il simbolismo originario che vuole l’hortus conclusus simbolo della sposa, della Chiesa e della Vergine Maria, trova le sue piante simboliche nella coltivazione delle rose (simbolo della Vergine e del sangue divino), del giglio (la purezza), della palma (giustizia e gloria).
In questo caso ci troviamo davanti ad un esempio di giardino privato ricavato all’interno delle mura di un’antica casa in rovina, è visibile all’interno un pozzo medievale che richiama la fontana dei monasteri. Le essenze che possiamo ammirare negli orti di Marano sono principalmente agrumi e piante da frutto come fichi, viti, melograni e giuggiole; sono inoltre presenti palme, fichi d’india, agavi, erbe aromatiche come rosmarino, salvia, timo e piante decorative fiorite.